CN 1313, 2716200/1114565. Altitudine 214 msm

Data dello scavo: ottobre-dicembre 2016

Bibliografia: M.A. Sormani, La necropoli protostorica di Gudo. Dall'epoca del Bronzo alla seconda età del Ferro. Bollettino Associazione Archeologica Ticinese 24, 2012, 4-7; M.A. Sormani, La necropoli protostorica di Gudo - Canton Ticino: dall'epoca del Bronzo alla seconda età del Ferro. Rivista archeologica dell'antica provincia e diocesi di Como, 193-194, 2011-2012, 5-159.

Scavo programmato (progetto di costruzione di abitazione unifamiliare). Superficie complessiva dello scavo 340 mq.

Insediamento.


A poche decine di metri dalla necropoli protostorica di Gudo scavata nel 1909 e in anni recenti pubblicata da Mattia A. Sormani, nell'ambito di un lavoro di dottorato presso l'Università di Zurigo, è stato aperto un nuovo cantiere archeologico che sta riservando non poche sorprese. Sul pianoro del cono di deiezione formato dal riale Progero, dove sorge l'omonimo villaggio, poco lontano dal corso del fiume Ticino, lo scavo per la costruzione di una nuova abitazione unifamiliare sta riconsegnando tracce di insediamento da riferire alle età del Bronzo e del Ferro. Oltre a un ricco numero di reperti ceramici, in particolare frammenti di grandi recipienti con cordoni, tipici dell'età del Bronzo e utilizzati per la conservazione degli alimenti, sono state individuate impronte di travi in legno e resti di buche di palo, che permettono di riconoscere la presenza di strutture insediative, il cui sistema costruttivo doveva esser basato sull'impianto di palificazioni e un sistema di intelaiature in legno, completate con livelli di acciottolati in sasso. Le tracce lasciate sul terreno da questo tipo di costruzioni sono particolarmente precarie e difficilmente distinguibili, ma grazie alla lettura archeologica dei resti sarà possibile ricostruire la tipologia degli edifici antichi. L'indagine archeologica condotta dal Servizio archeologico cantonale, vede coinvolta anche la SUPSI (C. Scapozza) per la definizione delle caratteristiche dell'ambiente naturale antico e delle strategie che ne hanno condizionato le scelte insediative. I dati che verranno acquisiti con lo scavo costituiranno una valida base per lo studio dell'entità dell'insediamento e della situazione idro-geologica di un'area posta lungo un importante asse di transito che, partendo dall'Adriatico, attraversava la Pianura Padana lungo il corso dei fiumi Po e Ticino, per poi risalire il lago Maggiore fino a giungere nelle vallate alpine.


Scavo: L. Mosetti, M. Pellegrini e M. Gillioz. Collaborazione SUPSI: C. Scapozza. Supervisione: M. Federici-Schenardi. Datazione: archeologica.

UBC TI, R. Cardani Vergani e L. Mosetti.