CN 1373, 716 830/79 835. Altitudine 364 m.
Tempi di ricerca: giugno 1999.
Intervento di salvataggio non programmato (sedimi liberi). Superficie dell'area visionata ca. 330 mq.
Sepolture.
La ricerca ha permesso di riportare alla luce sei tombe orientate E/O e immerse in terra fortemente argillosa; cinque di queste erano prive di corredo e sconvolte nella parte superiore da interventi legati all'agricoltura, una invece conservava importanti testimonianze riferibili all'altomedioevo. Le prime tre sono state interamente scavate e recuperate.
Tomba 1: eseguita a muretto con sassi tondi naturali e frammenti di tegolone, aveva dimensioni interne di m 2.20 × 0.60, con una profondità di m 0.50. Sul fondo due piode permettevano d'appoggiare la cassa lignea, di cui si sono ritrovati parte dei chiodi. Conservati all'interno della sepoltura unicamente denti di animale e frammenti di un oggetto in ferro. Grazie a questa prima tomba si può proporre una tipologia costruttiva, valida anche per le altre sepolture. Dopo avere scavato la fossa nel terreno naturale, si ipotizza siano state posate le due piode d'appoggio alla cassa e solo successivamente si sarebbe costruito il muretto. In una cassa lignea sarebbe poi stato inumato il defunto, la cui sepoltura avrebbe visto come chiusura un probabile coperchio in piode.
Tomba 2: parallela alla 1, posta a circa m 1-1.20 di distanza. Oltre ai sassi tondi naturali e ai frammenti di tegolone, è stata rilevata in questo caso la presenza di frammenti in cotto e tavelle. Internamente misurava m 2.00 × 0.60, mentre la profondità non ha potuto essere definita. Sul fondo si trovavano due lastron d'appoggio al muretto, forse in relazione al coperchio di una tomba precedente. All'interno si sono conservati parte della mascella inferiore, due denti e parte del bacino. Unici reperti: alcuni frammenti di ferro con un chiodino in bronzo.
Tomba 3: rappresenta il ritrovamento più importante, in quanto completa di un ricco corredo riferibile all'epoca altomedievale. Dalle dimensioni interne di m 2.50 × 0.90, con una profondità di m 0.80, questa sepoltura - eseguita con piodoni in granito lavorati - è stata ritrovata intatta anche nella parte superiore. Il coperchio è costituito da quattro piodoni non lavorati, i cui giunti sono sigillati da piccoli sassi. All'interno del terreno argilloso, molto probabilmente infiltratosi dalle fessure della tomba, il rilevatore di metalli ha segnalato la presenza di reperti in ferro. Le difficili condizioni di scavo non hanno permesso di recuperare i reperti singolarmente, ma hanno richiesto l'asportazione della sepoltura a settori, in modo che gli oggetti rimanessero protetti all'interno della terra argillosa. Trasportati nel laboratorio dell'Ufficio dei Beni Culturali, i materiali sono stati congelati e successivamente radiografati. Benché molto spesso ridotti a semplice ossidazione, già prima delle radiografie si erano potuti identificare: una punta di lancia, una lama di spada, una probabile fibbia di cintura con eventuali ganci, un umbone di scudo e diversi chiodi. Le radiografie - eseguite presso l'Ospedale San Giovanni di Bellinzona - non hanno fatto altro che confermare la presenza dei reperti descritti sopra, aggiungendone altri, quali: placca e controplacca della cintura, resti del fodero della spada ed eventualmente dello scramasax o di un pugnale, resti di un probabile elmo in metallo e cuoio, una cesoia, la parte principale dello scudo con la relativa impugnatura. È stata inoltre evidenziata la presenza di materiale organico (legno, pelle, ossa). Sempre le radiografie hanno infine permesso di leggere importanti decorazioni damascate, incise nel ferro con fili o foglie d'argento o ottone.
Tomba 4: quasi totalmente distrutta dalla tomba 2. Costruita con sassi naturali, secondo la tipologia a muretto, non conteneva alcun reperto.
Tomba 5: individuata - insieme alla tomba 6 - durante lo scavo per la posa di sottostrutture, è stata letta solo in profilo. Senza procedere allo scavo se ne è determinata la larghezza (m 0.45) e la profondità (m 0.40); per quanto riguarda la tipologia costruttiva sono state identificate piode posate a coltello, un muretto eseguito con sassi naturali tondi e il fondo in tegoloni e sassi.
Tomba 6: parzialmente già sconvolta dalle canalizzazioni posate nel 1985, questa sepoltura è priva di coperchio e delle pareti nord ed est. Disposta con un'angolazione leggermente diversa rispetto a quella delle altre cinque vede una costruzione a muretto e il fondo formato da quattro tegoloni interi; la larghezza interna è di ca. m 0.75.
I ritrovamenti di questa campagna di scavo aggiungono nuove conoscenze a quanto già acquisito con le ricerche condotte a fine Ottocento (croce aurea ed elementi decorativi di uno scudo longobardo), nel 1936 (sepolture riferibili all'età del ferro e all'altomedioevo) e nel 1973 (importante corredo di un guerriero longobardo ritrovato all'interno della chiesa dedicata ai Santi Pietro e Lucia). La ricchezza dei decori permette inoltre di relazionare i recenti ritrovamenti di Stabio con quanto riportato alla luce a Castione e pubblicato dall'Ulrich nel 1914. Nei prossimi mesi i materiali verranno liberati grazie ad un microscavo in laboratorio e, dopo il restauro, si potranno studiare e pubblicare integralmente.
Responsabile del cantiere: D. Calderara, con la collaborazione di F. Ambrosini.
Datazione: archeologica.
Stabio TI, Barico
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Détail de la chronique
Commune
Stabio
Canton
TI
Lieu-dit
Barico
Coordonnées
E 2716830, N 1079835
Altitude
364 m
Numéro de site cantonal
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Numéro d'intervention cantonal
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Nouveau site
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Prélèvements
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Analyses
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Institution
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Date de la découverte
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Surface (m2)
330 m2
Date de début
juin 1999
Date de fin
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Méthode de datation
archéologique
Auteur.e
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Année de publication
2000
Époques
Moyen Âge
Type de site
funéraire (groupe de tombes indéterminé)
Type d'intervention
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Mobilier archéologique
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Os
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Matériel botanique
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