CN 1373, 721 140/77 870. Altitudine 254 m.
Tempi di ricerca: dal 22.9.2001. Attualmente in corso.
Riferimenti bibliografici: G. Buzzi (a cura di) Atlante dell'edilizia rurale in Ticino. Mendrisiotto. Locarno 1994; S. Bianchi, Le terre dei Turconi: il costituirsi del patrimonio fondiario di una famiglia lombarda nel Mendrisiotto. Locarno 1999
Ricerca programmata (prima di essere smontata). Superficie dell'area visionata ca. 920 m².
Insediamento.

Questa analisi muraria ha potuto essere avviata a seguito della destinazione futura riservata alla fattoria in questione (fig. 42). Essa infatti nel corso del prossimo anno verrà interamente smontata per essere poi ricostruita al Museo all'aperto del Ballenberg a Brienz.
Parallelamente alle fonti storiche che parlano della località a d Pobiam fin dalla seconda metà del Duecento, anche le prime osservazioni sulla muratura sembrano attestare una certa vetustà dell'edificio, la cui storia costruttiva ben è nota a partire dal 1701, anno in cui venne acquistata dalla potente famiglia lombarda dei Turconi.
Un primo nucleo della fattoria sembrerebbe ipotizzabile al XIV secolo con uno stabile abitativo e una stalla. La primitiva costruzione - dopo avere subito un incendio - sarebbe poi stata ricostruita e ampliata, in un'epoca riferibile probabilmente alla seconda metà del Quattrocento, come attesterebbe la tipologia dei mattoni che decorano alcune architravi. Nei secoli successivi sarebbe poi iniziata l'aggregazione delle strutture, dapprima attraverso la creazione di una cinta muraria e successivamente con la costruzione di nuovi stabili. Le ultime fasi - riferibili al XVIII-XIX secolo - hanno infine portato all'attuale impianto. Dati più precisi potranno essere forniti il prossimo anno quando si conosceranno i risultati dell'analisi dendrocronologica e verranno approfonditi l'analisi petrografica e lo studio sul cotto. Quest'ultimo aspetto può rivelare delle sorprese vista la presenza di alcuni giacimenti di argilla nelle immediate vicinanze.
Responsabile del cantiere: D. Calderara in collaborazione con F. Ambrosini.
Prelievi: legno per analisi dendrocronologica, malta, pietra, scelta tipologica del cotto.
Datazione: archeologica, dendrocronologica e storica. Ufficio beni culturali TI, R. Cardani Vergani e D. Calderara.