CN 1273, 710 250/139 030. Altitudine 680 m. Tempi del rilievo: 1999 / 2000.
Rilievo programmato. Rovine di una fortificazione.
Il fu archeologo cantonale P.A. Donati e il professor W. Meyer dell'Università di Basilea richiamarono, già nel 1975, l'attenzione sull'importanza particolare di queste rovine: murature a secco di grandi dimensioni (conservate ancora oggi su 8 m di altezza), datazione eventualmente risalente alla preistoria ... Alcun reperto archeologico o cenno sulle rovine è conosciuto; il sito è comunque rappresentato già nel 1682 su una carta disegnata da G. Rigolo ed è riconoscibile grazie alla sua forma particolare di triangolo («Castellazzo. Trofeo di Giulio Cesare Imp. Romano»).
Lo sviluppo nel tempo della rete viaria può essere compreso osservando la carta 1:25000 e il piano corografico 1:10000. All'origine, l'accesso era reso possibile da una mulattiera oggi abbandonata; la prospezione ci ha dimostrato che due scorciatoie, una in fondovalle, l'altra prima del castello completavano questa via e che la stessa proseguiva in direzione di Catto (fig. 36). L'odierno sentiero che porta da Catto a Orsino è, in parte, costruito sull'antico tracciato. Questa rete viaria, così come altre costruzioni, più recenti se non addirittura moderne, appaiono in uno schizzo a parte, anche lui in scala 1:500.
I resti di muratura visibili nell'angolo sud-est del castello indicano che il terreno verso lo strapiombo era sostenuto da un muro continuo; il tracciato della sopracitata mulattiera si serve in gran parte di questa terrazza. Un simile muro sostiene il sentiero anche all'esterno del castello.
Le grandi pietraie originate dal crollo delle mura sono in gran parte prive di vegetazione. Questo fatto ci permette di farci un'idea, anche se parziale, della grandezza e complessità dell'antica costruzione. Stranamente, al di fuori di queste pietraie non sono visibili tracce d'occupazione, escluso una struttura rettangolare, in muratura, che potrebbe essere interpretata (con tutte le riserve del caso) come pozzo.
Il lato sud del muro di cinta termina inspiegabilmente a una considerevole distanza dallo strapiombo: quest'apertura nel muro non è interpretabile con certezza senza un'investigazione archeologica, è tuttavia possibile che l'entrata al castello si trovasse in questa breccia (eventualmente una costruzione in legno). La parte finale del muro sud costituisce un'aggiunta al muro d'origine, dal quale è chiaramente separata da una fuga e da un cambiamento di direzione; resti di calcina, visibili tra le pietre di questa porzione di muro, rendono impossibile una datazione all'epoca preistorica di almeno questa porzione della cinta.
Il buono stato di conservazione del resto della cortina e dei muri di sostegno della mulattiera d'accesso al complesso suggerisce un'epoca di costruzione molto più recente, situabile probabilmente nel medioevo. Anche qui, solamente l'investigazione archeologica potrà dare delle risposte attendibili.
Nella parte nord-orientale del rilievo, sotto una parete rocciosa, appare una piattaforma situata a una quarantina di metri sotto la costruzione principale. Le mura di sostegno di questa «terrazza» sono di fattura simile di quelli della parte principale. Degli sparuti resti di muro ci permettono di supporre un'organizzazione spaziale su questo pianoro artificiale.
La prospezione topografica si limita all'analisi del terreno, al fine di reperire la presenza di strutture o di occupazione umana. Le particolarità architettoniche delle costruzioni ancora visibili sono, certamente, osservate e descritte al fine di una prima interpretazione; quest'osservazione non può, in ogni caso, essere sostitutiva di un'analisi architettonica (rilievo della muratura). Significato e funzione di queste rovine sono ancora da precisare. Questo tipo di rilievo può essere effettuato solamente con il metodo della tachimetria alla bussola e costituisce comunque un primo passo di una ricerca volta alla comprensione del sito.
Nonostante il sito non sia, nel suo complesso, minacciato a breve scadenza, bisogna temere che alcune parti della cinta possano crollare prossimamente se non vengono sottoposte a delle misure, anche se minimali, di conservazione.
Documentazione: La documentazione completa, costituita da una lista delle osservazioni di terreno e da 5 piani in scala 1:500 (con diversi profili), è depositata all'ufficio dei beni culturali a Bellinzona.
Datazione: archeologica.
Istituto monumenti storici SPF Zurigo, R. Glutz.
Giornico TI, Caslasc
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Dettagli della cronacha
Comune
Giornico
Cantone
TI
Località
Caslasc
Coordinate
E 2710250, N 1139030
Altitudine
680 m
Numero del sito cantonale
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Numero dell'intervenzione cantonale
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Nuovo sito
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Campionamento
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analisi
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istituzione
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Data della scoperta
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Superficie (m2)
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Data di inizio
1999
Data di fine
2000
Metodi di datazione
archeologico
autore
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Anno di pubblicazione
2001
Epoca
Medioevo
Tipo di sito
infrastruttura (military_installations )
Tipo di intervenzione
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Mobiliare archeologico
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ossa
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materiale botanico
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