CN 1252, 2691280/1158450. Altitudine 1151 msm. Data dello scavo: agosto-settembre 2016. Bibliografia: F. Butti Ronchetti, La necropoli di Airolo-Madrano. Una comunità alpina in epoca romana. Materiali dell'Ufficio cantonale dei beni culturali, Studi archeologici 1. Bellinzona 2000; R. Cardani Vergani, Ricerche archeologiche in Ticino nel 2016. Bollettino Associazione Archeologica Ticinese 29, 2017, 30-31. Scavo programmato (rifacimento di strada cantonale). Superficie complessiva dello scavo 250 mq. Necropoli.

L'area interessata dallo scavo si inserisce in un tratto della strada cantonale pertinente con la zona della necropoli romana di Madrano, riportata alla luce negli anni 1957 e 1965-1966. L'intervento del Servizio archeologia si è reso necessario a causa del rifacimento del manto stradale. La recente ricerca ha individuato otto strutture sepolcrali. Tre già esplorate nella campagna di scavo 1965-1966 diretta da Mario Fransioli e cinque nuove, rinvenute in parte sconvolte e distrutte da interventi moderni che ne hanno asportato oggetti del corredo. Per una di queste è stato possibile documentarne solo la posizione e l'orientamento; tre erano conservate solo parzialmente; infine solo la tomba 7 si presentava ancora intatta, ben sigillata da una copertura di lastre litiche e con all'interno il corredo funerario completo (fig. 24). Le inumazioni sono orientate est-ovest, con la testa deposta a est. Le strutture hanno una lunghezza che supera spesso i 2 m, perché dietro al capo era posizionato parte del corredo, in particolare il vasellame contenente le offerte. I corredi sono del tutto simili a quelli dei ritrovamenti delle campagne di scavo precedenti e sono quindi da riferire a fine II-inizio III sec. d.C., come attestano le fibule in bronzo smaltate, gruzzoletti di monete in bronzo e attrezzi agricoli in ferro; una tomba conservava pure resti dello scheletro e delle calzature con le bullette in ferro. L'indagine ha permesso anche di individuare una quota d'uso più antica di quella romana. Non sono state rinvenute strutture, ma frammenti ceramici, che attestano la frequentazione dell'area già in epoca precedente quella romana. Al di sopra delle sepolture romane è stato invece identificato un tratto di un'antica strada selciata, precedente l'attuale.

Scavo: L. Mosetti e M. Pellegrini. Datazione: archeologica. UBC TI, R. Cardani Vergani e L. Mosetti.