CN 1353, 720 110/88 000. Altitudine 499 msm.
Data dello scavo: 1.-29.7.2009.
Bibliografia: R. Cardani Vergani, Ricerche archeologiche in Cantone Ticino nel 2009. Bollettino Associazione Archeologica Ticinese 22, 2010, 26-33.
Scavo di salvataggio programmato (restauro totale). Superficie complessiva dello scavo circa 160 mq.
Edificio di culto romanico. Tombe.

Documentata dal 1213, la parrocchiale, oggetto di scavo (fig. 44), ha riconsegnato importanti dati, che ne attestano l'antica origine. Della chiesa romanica sono stati parzialmente localizzati l'abside e due settori delle pareti meridionale e settentrionale, che permettono di ipotizzare un edificio a navata rettangolare conclusa da coro semicircolare.
Una seconda fase vede l'allungamento della navata e l'aggancio nel settore sud dell'abside di un locale, dalla funzione non determinata. Interessante la presenza in questa struttura di una sepoltura a doppia inumazione, che ha restituito due reperti: un denaro scodellato in argento della zecca di Milano (1130-1160) e una punta di freccia in ferro (XI-XII s.).
Della fine del Trecento è l'ampliamento verso sud dell'intera navata e la costruzione di un coro semicircolare più ampio. Da questo momento la chiesa assume carattere cimiteriale, come attestano le camere sepolcrali addossate alla parete interna meridionale e l'area cimiteriale esterna.
Per quanto riguarda le fasi successive (fine del XVI-XIX s.) si assiste allo sviluppo della chiesa, che già nel corso del Seicento raggiunge le dimensioni attuali.
Sono stati rilevati, ma non indagati i sepolcri e le tombe più recenti (dalla 1 alla 5). Invece il materiale osteologico proveniente dalle T. 6, 7, 9, 10 e dai gruppi di sepolture infantili A, B, C, D è stato prelevato e documentato, permettendone così l'analisi antropologica.
Notevole è la concentrazione di tombe (gruppi A, B, C, D e T.10) di soggetti immaturi (12 bambini deceduti nel primo anno di vita; 3 deceduti tra 1 e 4 anni; 7 tra 5 e 9 anni) nell'area cimiteriale esterna, allineata alla facciata occidentale della chiesa trecentesca. Queste inumazioni sono deposte nelle fenditure naturali della roccia e non sembrano seguire un orientamento prestabilito. Simili osservazioni per la T. 8 (adulto) e la T. 10 (adulto e bambini), presenti nella stessa area.
Di tipologia diversa è la T.9, ubicata nell'angolo sud-ovest della stessa area cimiteriale: la struttura tombale rettangolare, senza copertura, è intagliata nella roccia, la parete orientale è costituita da una lastra di pietra e il fondo poggia sul terreno naturale. L'estremità occidentale è troncata dal muro della fase cinquecentesca; tuttavia si è stabilita con certezza la presenza di più individui (testa rivolta ad ovest): due adulti di sesso maschile (30-50 anni), una donna (più di 25 anni) ed almeno due bambini (uno 5-9 anni e un neonato), di cui la pertinenza con la tomba richiede conferma. Nella T.7, costruita con pareti murate e con una lastra di copertura, giacevano un uomo di età avanzata, un adolescente (12-14 anni) e due bambini (1-2 anni). La parete sud della tomba è stata parzialmente abbattuta, forse nel Trecento con l'allargamento della chiesa, pertanto l'attribuzione dei reperti risulta difficoltosa, seppure un'indicazione cronologica attorno all'XI-XII s. rimane ipotizzabile.
Nessuna patologia grave è stata osservata; dalla dentizione si deduce una mediocre igiene orale, testimoniata da carie, ascessi e tartaro, nonché una pronunciata usura della corona e la presenza, in gradi ancora leggeri, di ipoplasie dello smalto (TT. 7 e 9).
Lo studio antropologico rende evidente la mancanza di individui di sesso femminile. Assenti quasi completamente anche i corredi funerari, ma alcuni reperti meritano particolare attenzione e permettono di assegnare alle sepolture intervalli cronologici più precisi.

Scavo: D. Calderara, F. Ambrosini e M. Sormani.
Antropologia: A. Andreetta. Le sepolture esaminate sono in totale 34 (4 uomini, 1 adulto non determinato, 1 donna, 1 adolescente e 27 bambini).
Datazione: archeologica. Dall'XI al XIX sec.
UBC TI, R. Cardani Vergani e A. Andreetta.