CN 1373, 722 900/78 075. Altitudine 250 m.
Tempi di ricerca: ottobre 1999 (completa i dati del maggio-giugno 1987).

Intervento di salvataggio non programmato (sedimi liberi). Superficie dell'area visionata ca. 1250 m².

Struttura civile.

In località Mura - all'interno di una zona definita di interesse archeologico, grazie agli importanti ritrovamenti del 1920 e del 1987 - è stata riportata alla luce un'imponente struttura muraria dalla larghezza esterna di m 15.5 (interna m 13) e dalla lunghezza non definita, ma comunque di oltre m 50. I resti murari presentano una solida costruzione in sassi tondi, frammenti di cotto e legante in calce. L'esterno di questi muri è ritmato regolarmente ogni m 2.50 da lesene di rinforzo (m 0.80-0.90 × 0.50-0.60).
L'interno della struttura conserva probabili suddivisioni murarie, eseguite a secco con sassi naturali e frammenti di tegoloni e coppi. Nelle vicinanze delle suddivisioni è stata identificata una probabile piccola discarica (m 1.70 × 0.75), profonda m 0.70, contenente all'interno sassi tondi, frammenti di tegoloni, di laveggio, di ceramica, di piombo e di ferro, oltre a resti di ossa animali e di legno bruciato, e ad una moneta coniata per Faustina II e datata ca. 179 d.C. La moneta, in ferro rivestito di bronzo, è molto probabilmente un falso d'epoca. Tale discarica viene tagliata dal muro della costruzione e pertanto risulta esserne precedente.
Circa due metri più a sud è invece affiorato un ipotetico ripostiglio, costruito con tegoloni, nel cui interno sono stati ritrovati una fibbia di cintura con fermaglio in ferro di forma circolare e due passanti di cintura in bronzo.
All'esterno della costruzione, spostato di circa m 8 verso ovest, si trovava un covile circolare (diametro m 0.70, profondità m 0.20). Nel suo interno sono stati trovati humus, sassi naturali, frammenti di cotto, frammenti di tegoloni e una suspensura del diametro di cm 13, elementi tutti che inducono a pensare ad una piccola discarica.
I ritrovamenti di questa campagna di scavo sono da mettere in relazione con quanto già scoperto nel 1987. All'epoca (cfr. Annuario SSPA, 1988, 232s.) erano emersi i resti delle fondamenta di un grande edificio, concluso ad ovest da una struttura semicircolare a ferro di cavallo e suddiviso all'interno da strutture murarie.
Quanto riportato alla luce lo scorso ottobre convalida le ipotesi di Pierangelo Donati, che nel 1988 parlava di una struttura basilicale da inserire in un contesto più ampio, visti i ritrovamenti degli Anni Venti nel terreno di proprietà Valsangiacomo. Al proposito, quella che comunemente viene definita Villa romana caratterizzata da un prezioso mosaico e da pilae e suspensurae dell'ipocausto, potrebbe costituire parte di un complesso pubblico, dalle ampie dimensioni, comprendente la basilica e un impianto termale.
Anche a Morbio Inferiore avremmo così un importante insediamento romano, paragonabile a quello già identificato a Muralto e a quello parzialmente venuto alla luce a Bioggio.
Inoltre, grazie ai ritrovamenti monetali, possiamo oggi dire che il complesso di Morbio Inferiore è esistito almeno fra II secolo (Marco Aurelio) e IV secolo d.C. (Teodosio).

Responsabile del cantiere: D. Calderara, con la collaborazione di F. Ambrosini.
Datazione: archeologica.