CN 1312, 703 850/114 080. Altitudine 220.50 msm. Data dello scavo: 15.12.2003-22.1.2004. Bibliografia: C. Mangani, Nuovi scavi nella necropoli di Solduno (TI): le tombe dell'età del Ferro. In: R.C. de Marinis/S. Biaggio Simona (a cura di) I Leponti tra mito e realtà, 245-257 (con bibliografia aggiornata). Locarno 2000; C. Costa, La necropoli di Solduno nell'età del Ferro. Bollettino dell'Associazione Archeologica Ticinese 17, 2005, 4-11; R. Cardani Vergani, Ricerche archeologiche in Cantone Ticino nel 2004. Bollettino dell'Associazione Archeologica Ticinese 17, 2005, 32-34; R. Cardani Vergani, Ricerche archeologiche. Bollettino Storico della Svizzera Italiana 40, 2, 2004, in corso di pubblicazione.
Scavo di salvataggio programmato (costruzione di nuovi stabili abitativi). Superficie dello scavo circa 170 mq.
Necropoli. La località ha riconsegnato tredici sepolture ad inumazione, prive di corredo, ad eccezione di alcuni frammenti insignificanti di ceramica, cotto, mica, metallo e quarzo, rinvenuti all'interno delle tombe. Disposte in modo parallelo e ordinato, sull'asse est-ovest, lungo la via Vallemaggia - con la testa del defunto rivolta ad oriente le tombe sembrano appartenere a gruppi familiari, in quanto alle nove sepolture di adulti se ne alternavano quattro riferibili a bambini. Ritrovate intatte - ad eccezione di quattro, probabilmente manomesse, perché prive di coperchio - esse avevano per lo più forma a barchetta o trapezoidale, erano delimitate a muretto, con testate in piode, e presentavano una copertura stratificata in pietra. Inserite tutte in uno strato di materiale alluvionale, unicamente le tombe 8 e 11 conservavano resti dello scheletro; nelle altre sepolture la forte acidità del terreno non ha lasciato alcuna traccia del corpo del defunto.
La tomba 8 conteneva il corpo inumato con la testa rivolta ad est e le braccia allineate lungo i fianchi. Lo scheletro presentava cranio, femori e parte delle tibie ancora in buono stato, mentre il resto delle ossa era consunto e friabile. Questo scheletro è datato con certezza nel lasso cronologico compreso fra il 776 e il 985 d.C. (datazione radiocarbonica, ETH-28420, 1155±45 BP AD 776-985 [100%]). La tomba 11 conservava unicamente resti del cranio e delle tibie. La mancanza di collagene non ha permesso alcuna datazione. La totale assenza di corredi datanti, unita all'età dello scheletro permette di identificare una necropoli medievale, indice di continuità per un'area sepolcrale utilizzata soprattutto in età del Ferro e in epoca romana.
La situazione dello scavo e la disponibilità temporale hanno permesso inoltre la collaborazione con il geologo Marco Antognini del Museo cantonale di storia naturale di Lugano. Antognini ha eseguito un rilievo geologico, che ha evidenziato tre livelli di affioramenti con le principali unità sedimentarie. Il livello più basso (definito con 0) della parete messa a nudo, era costituito da un orizzonte scuro a granulometria fine con materia organica al quale si sovrappone materiale sabbioso di colore beige chiaro con orizzonti ghiaiosi. Al di sopra di questo si trovava il livello 1 (piano di riferimento), costituente la parte più estesa dello scavo, dove sono distinguibili corpi sedimentari isolati di composizione grossolana (ghiaia e ciottoli), nei cui livelli inferiori sono stati trovati resti di carbone. Uno di questi carboni è stato datato al radiocarbonio presso l'Università di Zurigo (Dipartimento di geografia); la datazione risulta compresa fra il 2703 e il 2464 a.C. (ETH-28519, 4055 ± 55 BP, BC 2703-2464). Il livello più alto (definito con 2) corrispondeva al piano orizzontale, in cui è stata rinvenuta la necropoli medievale. La parte più a occidente di questo livello presenta caratteristiche simili a quello superiore, mentre nel settore ad est si ha un netto aumento della granulometria, dovuto alla prevalenza di ghiaia e ciottoli. Dal punto di vista geologico, la serie stratigrafica evidenziata dagli scavi è di origine prettamente fluviale e va inserita nell'ampio contesto ambientale che caratterizza il delta della Maggia. L'ambiente di sedimentazione ipotizzabile è un fiume a canali intrecciati. La datazione al radiocarbonio conferma trattarsi di una struttura giovane, sicuramente post-glaciale.
Ricerca archeologica: D. Calderara, R. Simona, A. Ostini. Materiale antropologico: conservato in minima parte. Resti faunistici: non conservati. Prelievi: resti di carbone; reperti ossei per datazione radiocarbonica (ETH Zurigo) Datazione: archeologica; C14. UBC TI, R. Cardani Vergani.
Locarno TI, Solduno
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Details of the chronicle
Municipality
Locarno
Canton
TI
Location
Solduno
Coordinates
E 2703850, N 1114080
Elevation
220 m
Site reference number
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Cantonal intervention number
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New site
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Sampling
bones
analyses
14C
Institution
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Discovery date
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Surface (m2)
170 m2
Start date
15 December 2003
End date
22 January 2004
Dating method
14C, archaeological
Author
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Publication year
2005
Period
Middle Ages, Neolithic
Site type
funerary (cemetery)
Type of intervention
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Archaeological finds
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bones
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Botanical material
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