CN 1373, 717 808/082 215. Altitudine 574.85 msm.
Data dello scavo: 8.3.-13.4.2007.
Bibliografia: R. Cardani Vergani/L. Mosetti, Tremona TI, Località Piasa. AAS 90, 2007, 174-176; R. Cardani Vergani, Ricerche archeologiche in Cantone Ticino nel 2007. Bollettino Associazione Archeologica Ticinese 20, 2007, 26 s.
Scavo di salvataggio programmato (nuova edificazione). Superficie complessiva dello scavo circa 90 mq. Necropoli.

A Tremona-Piasa si è conclusa la ricerca archeologica, che era stata iniziata nel 2006 e di cui si sono forniti i primi dati nell'ultimo Annuario d'Archeologia Svizzera.

Alle venti tombe scavate nel 2006 se ne sono aggiunte nel 2007 altre diciassette (fig. 30). Della necropoli sono stati identificati i limiti di occupazione nord e ovest, mentre per quanto riguarda la sua estensione a sud e ad est essa non sembra esaurita.

La necropoli - da riferire al periodo compreso fra la seconda età del Ferro e la prima romanizzazione - era probabilmente ubicata in corrispondenza del margine occidentale dell'antico abitato, che - benché non ancora localizzato - doveva trovarsi in corrispondenza del nucleo di Tremona.

La tipologia costruttiva delle tombe riportate alla luce può essere riassunta in:
- ustrine, ovvero tombe a forma circolare, scavate direttamente nella terra - riempite con materiale terroso, poca ghiaia e molti pezzi di legno bruciato - che nel loro interno conservavano le ossa combuste e reperti frammentati;
- tombe di grandi dimensioni, a pianta rettangolare, delimitate da elementi litici posati nello scavo contro il terreno naturale;
- tombe a cassetta litica quadrata o rettangolare di dimensioni varie. Costruite con pareti e coperchio in sasso dallo spessore variabile fra 1-3 cm e 3-6 cm, posati direttamente a contatto con il terreno naturale o con la terra di riempimento della fossa. Le tombe a cassetta erano inserite in una fossa troncoconica, profonda da 100-130 cm, con un diametro fra 100 e 120 cm.

A queste tre tipologie si devono aggiungere le due ritrovate unicamente nel 2006:
- tombe "a petalo", da riferire all'età del Ferro;
- tombe romane costruite con tegoloni.

Nessun segnacolo o indicatore attestava la presenza delle tombe; i corredi e le ossa combuste erano disposti in modo diverso, probabilmente a seconda delle epoche. In modo particolare si sono evidenziati:
- ossa risultanti dalla cremazione sparse sul fondo, vasellame sovrapposto, resti della dieta alimentare correlati con utensili in metallo (coltello);
- presenza nella tomba di una separazione verticale in pietra (pioda) fra ossa combuste e olpi da una parte e vasellame vario dall'altra;
- presenza nella tomba di una separazione orizzontale in pietra (pioda) fra ossa combuste e un ricco corredo nella parte superiore, cenere e frammenti ceramici in quella inferiore;
- corredo esterno, posto fra due tombe alla medesima quota del loro coperchio. La funzione del corredo esterno non è ancora stata definita.

Alcune tombe non conservavano più il coperchio: questa mancanza è ipotizzabile con una manomissione già in epoca antica o con uno sconvolgimento provocato dall'inserimento in un secondo tempo di altre sepolture.

Allo stato attuale delle conoscenze si può ipotizzare una cronologia relativa che vede come più antiche le tombe scavate direttamente in terra; ad esse farebbero seguito le tombe litiche di grandi dimensioni; da ultimo si inseriscono quelle a cassetta quadrate o rettangolari.

Datazione: archeologica.
UBC TI, R. Cardani Vergani.