CN 1293, 2713 483/1 096 940. Altitudine 335 msm.
Data dello scavo: 23.3.-19.9.2022.
Sito noto inserito a PR come Perimetro di interesse archeologico.
Bibliografia: Cardani Vergani, R. (2023), Ricerche archeologiche in Cantone Ticino nel 2022. Bollettino AAT 35, 22-33; Morinini, M. (2005) L'area sacra di Bioggio. Complesso cultuale o parte di un impianto produttivo-residenziale di II e III secolo d.C.? Numismatica e antichità classiche 34, 283-318.
Scavo di salvataggio programmato (edificazione case monofamiliari). Superficie dello scavo concluso 650 mq.
Strutture artigianali e necropoli.
Durante la sorveglianza di uno scavo per l'edificazione di una casa privata a una cinquantina di metri dalla cosiddetta mansio di epoca romana indagata nel 1992, l'Ufficio dei beni culturali ha portato alla luce alcuni indizi di occupazione. Tra marzo e settembre è stato dato mandato a Briva Sagl di proseguire le indagini, i cui risultati sono tutt'ora in fase di rielaborazione. Le ricerche hanno interessato una superficie totale di 650 m² suddivisi su quattro mappali e tre distinti progetti edificatori.
Il sito si trova allo sbocco della Val Maggiore, percorsa dal torrente Riana. L'attività di quest'ultimo ha fortemente compromesso la conservazione delle vestigia archeologiche, che si trovavano a una profondità variabile tra i 0.5 m e i 5 m. Sono così state riportate alla luce tre fasi di occupazione distinte; la più antica è caratterizzata dalla presenza di strutture artigianali, la seconda da una necropoli e la terza da testimonianze legate a probabili attività agricole. Pertinente alla fase artigianale si era conservato un bassofuoco per la riduzione del minerale di ferro. La struttura è costruita con grosse pietre disposte a ferro di cavallo. Le pareti interne e la parte superiore sono composte da uno spesso strato di argilla, fortemente rubefatte dal calore sprigionato dalle operazioni di riduzione dell'ossido. Nell'angolo sud è inoltre stata rilevata la presenza di un dispositivo di sfiato (francese «tuyère»), ossia il canale di aerazione. La parte interna del forno e la zona adiacente sono cosparse di scorie. A un'ottantina di centimetri a sud di questa struttura artigianale è presente un'incudine litica circondata da uno strato carbonioso contenente numerose battiture di ferro, a testimonianza dell'attività di raffinazione della bluma (massa di ferro ottenuta dall'attività di riduzione del minerale). A ovest, a una distanza di 3 metri, sono stati rinvenuti un muro a secco e uno strato d'incendio, forse legati a una piccola tettoia.
In seguito a un importante evento alluvionale, il sito ha cambiato funzione lasciando spazio a una necropoli caratterizzata da sei tombe di neonati e due di adulti. Queste tombe si articolano attorno a un tumulo costruito con grossi blocchi di pietra e con un'estensione osservata di 10 metri, un tipo di architettura funeraria del tutto inedita alle nostre latitudini. Quattro tombe di neonati, inumati in coppi, sono state disposte sulla sommità del monumento funerario. Una di queste inumazioni è stata obliterata da un cumulo di piccole pietre, contro le quali era addossato uno spesso deposito carbonioso, forse un'offerta per il defunto. Attorno al tumulo, con un orientamento differente, sono state rinvenute altre quattro tombe. Si tratta ancora di due neonati deposti in coppi e di due cremazioni di adulti (fig. 33). Entrambe le tombe sono composte da una profonda fossa riempita da un apporto carbonioso nel quale è stata in seguito inserita una cassetta litica contenente il corredo. In un caso, quest'ultimo era costituito da due piccole olle e da un pugnale provvisto di fodero. Allo stato attuale della ricerca non è ancora possibile stabilire dove sono stati deposti i resti del defunto, se nella fossa o nella cassetta litica. L'estensione della necropoli era certamente più importante. A sud, infatti, sono stati portati alla luce altri due poggi artificiali e dei depositi carboniosi.
La zona è stata infine occupata anche nel Medioevo o in età moderna, quando si sono edificati diversi terrazzamenti e un muro imponente, molto probabilmente a vocazione agricola.
Reperti: ceramica, ferro, bronzo.
Prelievi: campioni di sedimenti e carbone per datazione C14. Datazione: archeologica.
Scavo: Briva Sagl, direzione M. Federici-Schenardi, M. Gillioz. UBC TI, R. Cardani Vergani, Briva Sagl.
Bioggio TI, località Ciossone
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Dettagli della cronacha
Comune
Bioggio
Cantone
TI
Località
località Ciossone
Coordinate
E 2713483, N 1096940
Altitudine
335 m
Numero del sito cantonale
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Numero dell'intervenzione cantonale
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Nuovo sito
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Campionamento
campioni di sedimenti geoarcheologici
analisi
14C
Data della scoperta
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Superficie (m2)
650 m2
Data di inizio
23 marzo 2022
Data di fine
19 settembre 2022
Metodi di datazione
14C
Anno di pubblicazione
2023
Epoca
Epoca romana, Epoca moderna, Epoca contemporanea, Medioevo
Tipo di sito
funerario (cimitero)
Tipo di intervenzione
Scavo (Scavo di salvataggio)
Mobiliare archeologico
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ossa
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materiale botanico
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