CN 1333, 719 810/100 575. Altitudine 474.42 msm.
Data dello scavo: 5.4.-14.6.2004.
Sito archeologico nuovo.
Bibliografia: V. Gilardoni, Il Romanico, 252s. Bellinzona 1967; R. Cardani Vergani, Ricerche archeologiche in Cantone Ticino nel 2004. Bollettino dell'Associazione Archeologica Ticinese 17, 2005, 34s.; R. Cardani Vergani, Ricerche archeologiche. Bollettino Storico della Svizzera Italiana 40, 2, 2004, in corso di pubblicazione.
Scavo programmato (lavori di restauro). Superficie dello scavo circa 228 mq.
Struttura civile. Chiesa.
Attestata la prima volta nel 1366, la chiesa di Sant'Agata ha rivelato un'origine remota, come già ipotizzava Virgilio Gilardoni ne Il Romanico.
Le vestigia più antiche sono da riferire ad una costruzione civile di ampie dimensioni (fase 1, fig. 33), la cui angolazione si inserisce perfettamente nello schema planimetrico del primitivo nucleo del villaggio, in parte ancora leggibile nelle mappe catastali dell'Ottocento. L'antichità di questa struttura è confermata non solo dal tipo di muratura, ma anche da un cospicuo numero di frammenti in ceramica da riferire alla Romanità e dalla datazione al radiocarbonio di resti di carbone, che indicano il lasso temporale compreso fra il 213 e il 434 d.C. (ETH-29086, 1710 ± 50 BP , AD 213-434 [99.2%]).
Presumibilmente in epoca romanica sorge il primo edificio di culto orientato (fase 2): una sala absidata legata ad un'area cimiteriale, con una preesistenza tombale, che lascia supporre un utilizzo funerario già in epoca altomedievale. Alla fase romanica è da riferire la sepoltura datata 1025-1223, attraverso l'analisi al radiocarbonio (ETH-29085, 895 ± 45 BP, AD 1025-1223 [99.6%]).
Massicce fondamenta rinvenute a meridione della chiesa romanica inducono ad ipotizzare la presenza di una torre (fase 2) con funzione campanaria o di avvistamento.
Relativamente breve sembra la vita della torre - che non si esclude possa anche avere costituito opera incompiuta - in quanto nel periodo compreso fra XII e XIII secolo viene rasa al suolo per far posto ad un ampliamento verso sud da riferire ad una probabile area cimiteriale (fase 3) delimitata da muri.
Attorno alla metà del Trecento, il primo edificio di culto viene sostituito con una nuova struttura, più ampia in facciata e con coro quadrangolare voltato a crociera (fase 4). Del coro voltato rimangono tracce negli affreschi di matrice seregnese, mentre sono ancora leggibili le figure di santi nella lunetta.
In questa fase, l'area cimiteriale esterna alla chiesa, viene suddivisa in modo da creare una prima sagrestia a sud. In base alle visite pastorali, questa chiesa fino ai primi del Seicento sarebbe stata dotata di un soffitto a capriate e in facciata avrebbe visto svettare un piccolo campanile a vela.
Nel 1603 si iniziò la costruzione della nuova chiesa, orientata verso sud (fase 5), la cui consacrazione avvenne nel 1622. La chiesa, impostata come l'attuale e descritta per la prima volta nel 1670, era conclusa da un coro quadrangolare, mentre sul fianco orientale vedeva la Cappella della Madonna del Rosario, decorata in stucco da Giovanni Angelo Galassini nel 1639, e la nuova sagrestia; in facciata presentava il campanile.
Un importante intervento è da riferire al periodo compreso fra il 1684 e il 1706, quando il coro quadrangolare viene sostituito dall'attuale semicircolare (fase 6), delimitato da balaustre in marmo di Saltrio, eseguite da Giacomo Dongo. A questa fase sembra riferibile l'inserimento dei sepolcri in navata.
La svolta decisiva all'aspetto della chiesa - la cui pianta si completa con l'inserimento della Cappella di Sant'Antonio - viene data fra 1770 e 1779 da Michele Reali, dal fratello Sebastiano e dal Notari, loro allievo, che decorano l'interno con i preziosi stucchi (fase 7).
Interventi minori sono da riferire ai secoli XIX e XX, quando viene posato un nuovo pavimento, si amplia la sagrestia, si aprono la cappella del Sacro Cuore e quella battesimale e si aggiunge un porticato sul lato occidentale.
Ricerca archeologica: D. Calderara, R. Simona, A. Ostini.
Materiale antropologico: conservato.
Resti faunistici: non conservati.
Prelievi: malte, resti di carbone.
Datazione: archeologica; C14.
UBC TI, R. Cardani Vergani.
Cadro TI, Chiesa di Sant'Agata
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Détail de la chronique
Commune
Lugano (Ancienne commune: Cadro)
Canton
TI
Lieu-dit
Chiesa di Sant'Agata
Coordonnées
E 2719810, N 1100575
Altitude
474 m
Numéro de site cantonal
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Numéro d'intervention cantonal
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Nouveau site
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Prélèvements
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Analyses
14C
Institution
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Date de la découverte
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Surface (m2)
228 m2
Date de début
05 avril 2004
Date de fin
14 juin 2004
Méthode de datation
14C, archéologique
Auteur.e
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Année de publication
2005
Époques
Moyen Âge
Type de site
habitat (édifice public), cultuel/religieux (sanctuaire)
Type d'intervention
fouille
Mobilier archéologique
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Os
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Matériel botanique
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