CN 1313, 120 475/723 025. Altitudine 256.60 m
Tempi di ricerca: marzo 1994; 10 7.-22.9.1995.
Esplorazione archeologica programmata (restauro dell'interno). Superficie dello scavo ca. 150 m².
Edificio di culto. Sepolture. Strutture di fortificazione.
Attestato per la prima volta nel 1133, il castello - denominato «castrum de Nioscha» - era sede di un ramo della nobiltà capita-neale di Locarno (Orelli, Magoria). Il castello mantiene una posizione importante nel periodo comunale, durante tutto il Duecento e nella prima metà del Trecento. Nel Quattrocento invece non se ne ha più alcuna notizia. L'ipotesi più plausibile è che la fortezza sia stata smantellata per ordine del potere centrale nel 1422, anno della riconquista milanese e della battaglia di Arbedo. Alla fortezza è da riferire probabilmente la chiesa romanica dell'inizio del XII secolo, che rappresenta il primo ampliamento di una situazione preromanica, caratterizzata da una chiesetta inserita in un piccolo complesso fortificato dell'Alto Medioevo.
Età del ferro: a questa fase sono da riferire frammenti in ceramica, ritrovati come materiale sparso.
Epoca romana: rinvenuto del materiale di spoglio all'interno della cinta fortificata altomedievale.
Secoli VI-VII: tomba a mausoleo contenente una spada con resti del fodero e della cintura. Il corpo è stato probabilmente riesumato e sepolto nella tomba riferibile al primo edificio di culto, mentre le armi sono state lasciate presso la tomba originaria. In un secondo momento è stato costruito, utilizzando anche materiale di spoglio, uno spesso muro - orientato nord-sud - precedente il basamento della torre fortificata e del muro d'angolo ad essa riferibile. Si può ipotizzare per esso una prima cinta fortificata delimitante il settore occidentale del pianoro. È questo l'elemento in muratura più antico ritrovato finora.
Secoli VII-VIII: chiesetta chiusa ad oriente da un coro semicircolare (Fig. 32). Nel suo interno esiste una tomba a barchetta, orientata est-ovest, con un'angolazione leggermente diversa da quella dei muri della costruzione, che tuttavia sembra rispettare l'orientamento dei muri fortificati della fase precedente. Una seconda tomba - di forma leggermente trapezoidale - è invece posta contro il muro settentrionale. Al centro del coro un buco di forma irregolare (circa cm 100 × 100) potrebbe essere riferito al negativo dell'altare.
Secoli IX-XI: nel settore occidentale del pianoro è venuto alla luce il basamento di una torre quadrangolare dalle dimensioni esterne di m 5.40 × 6.20 e con uno spessore di cm 180. Essa posa su una fondazione irregolare e all'interno presenta indizi di una scala. A nord della torre si sono trovati resti di un muro fortificato, oggi inglobato nell'angolo nord-ovest della navata della chiesa. A questa fase si può forse riferire il consolidamento della parete meridionale della chiesa.
Secolo XII: edificio di culto attestato nel 1132. Alla primitiva chiesetta viene aggiunto ad oriente un nuovo coro semicircolare che amplia la costruzione di m 2.50. All'interno della chiesa viene posta la tomba individuata contro il muro meridionale, nella quale il defunto era stato inumato seduto, secondo una tradizione già attestata nel S. Giovanni di Gnosca. L'esterno della chiesa a meridione viene destinato ad area cimiteriale. La torre quadrangolare viene rasa al suolo e sostituita da un muro facente parte di una costruzione civile.
Secolo XIII: a meridione del coro viene aggiunta una cappella cimiteriale aperta, che riprende le forme della struttura absidale.
Secolo XV: la chiesa romanica viene ampliata ad occidente fino a raggiungere il filo dell'attuale facciata. Si può ipotizzare un regolare ampliamento della navata oppure l'aggiunta di un portico aperto. Nella parte esterna dell'attuale facciata si legge ancora la vecchia entrata relativa a questa fase, che è rimasta in funzione fino al 1888, anno in cui si è costruita l'attuale entrata. A questa epoca è pure da riferire l'affresco di stile gotico rappresentante la Vergine che il Rahn vide nel 1872.
Epoche seguenti: costruzione della cappella cimiteriale e del campanile (sec. XVI), mutazione del coro (prima metà del sec. XVII) e dell'interno (1888 e 1941).
Responsabile del cantiere: D. Calderara, con la collaborazione di F. Ambrosini, M. Gandolfi, N. Quadri. La supervisione è stata affidata a professor H.R. Sennhauser.
Datazione: archeologica.
Gorduno TI, chiesa dei SS. Carpoforo e Maurizio
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Détail de la chronique
Commune
Bellinzona (Ancienne commune: Gorduno)
Canton
TI
Lieu-dit
chiesa dei SS. Carpoforo e Maurizio
Coordonnées
E 2723025, N 1120475
Altitude
257 m
Numéro de site cantonal
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Numéro d'intervention cantonal
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Nouveau site
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Prélèvements
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Analyses
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Institution
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Date de la découverte
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Surface (m2)
150 m2
Date de début
mars 1994
Date de fin
22 septembre 1995
Méthode de datation
archéologique
Auteur.e
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Année de publication
1996
Époques
Moyen Âge, Âge du Fer (La Tène finale (D)), Empire romain
Type de site
cultuel/religieux (édifice réligieux), funéraire (groupe de tombes indéterminé), infrastructure (military_installations )
Type d'intervention
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Mobilier archéologique
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Os
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Matériel botanique
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