CN 1251, 689 790/153 775. Altitudine 1174 m. Tempi di ricerca: 1.2.-12.5. e 5.9.-6.10.1995. Esplorazione archeologica programmata (restauro dell'interno). Superficie dello scavo ca. 400 m². Edificio di culto.
Sepolture. L'importanza storica di Airolo - località posta sulla strada del San Gottardo - è nota a tutti. La disposizione dei resti murari della chiesa parrocchiale dei SS. Nazario e Celso, le più di 300 monete ritrovate (da un denaro con l'effigie di Enrico II di Franconia, imperatore e re d'Italia, 1013-1039, fino a un centesimo con l'effigie di Francesco I d'Asburgo-Lorena, imperatore d'Austria e re del Lombardo-Veneto, 1815-1835) e i frammenti di dipinti murari hanno permesso di identificare e datare con sufficiente precisione i molti edifici di culto che hanno preceduto la chiesa oggi esistente, costruita dopo l'incendio del 1877.
Secoli V-VI: il più antico elemento è una sepoltura di notevoli dimensioni, orientata est-ovest e delimitata da quattro lastroni posati nel terreno naturale. All'interno della sepoltura - che è stata manomessa nelle epoche successive - sono stati rinvenuti (in uno spazio-ossario) i resti ossei di cinque adulti e quattro bambini, con un frammento di una fibula romana smaltata. La sepoltura originaria doveva quindi appartenere a una persona venerata forse ancora in epoca pagana.
Secoli V-VI: la tomba descritta sopra viene inglobata nel muro meridionale di un edificio di culto di forma quadrangolare dalle dimensioni abbastanza ridotte. Nel suo interno sono stati identificati tre covili: uno - sull'asse est-ovest - delimitato e coperto da piodelle, contenente una punta di cristallo e un granulato di pirite di forma cubica; due - sull'asse nord-sud - indicano la probabile presenza di una separazione lignea all'interno.
Secoli VII-VIII: all'edificio paleocristiano viene aggiunta ad est un'abside di probabile forma semicircolare. Nella parte occidentale esterna viene creata un'area cimiteriale con sepolture di bambini e di un adulto con neonato. In una tomba sono state rinvenute una fibbia in ferro e la mandibola inferiore di un capretto, in un'altra delle perline di ambra collegate con un filo di metallo.
Secoli VIII-IX: la facciata principale dell'edificio viene spostata verso occidente di circa tre metri, in corrispondenza della delimitazione dell'area cimiteriale. Una nuova area cimiteriale - con sepolture di bambini e neonati - viene posta a valle.
Secoli IX-X: l'edificio viene in parte ampliato e dotato di un nuovo coro.
Metà del secolo XI: in questa fase sorge - isolata dalla chiesa - la slanciata torre campanaria ancora oggi esistente (Fig. 28).
Metà del secolo XII: l'edificio altomedievale viene completamente distrutto e sostituito con una nuova chiesa più ampia e monumentale, attestata nel 1224 e menzionata tre volte nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani. L'aula della nuova chiesa misura circa 8 × 14 m, l'ampio coro semicircolare racchiude una cripta. Dalla navata si accede al coro sopraelevato attraverso una gradinata centrale, mentre l'entrata alla cripta è possibile grazie a due strette scale laterali (Fig. 28).
Fine XIV-metà XV sec.: a questa fase corrispondono modifiche interne eseguite con molta probabilità dopo l'incendio del 1331. Nella parte verso ponente della navata sono venute alla luce tre fosse per la fusione di campane; sull'asse longitudinale è stato inserito un fonte battesimale sopra un basamento circolare. Negli strati sottostanti il pavimento ligneo sono state rinvenute 250 monete, datate tra il 1250 e il 1470; nella fossa di fusione sono state inoltre ritrovate 12 monete coniate tra il 1250 e il 1350. Alla prima metà del Quattrocento sono da riferire i numerosi resti di pittura murale eseguiti probabilmente da uno o più maestri vicini al gotico.
Seconda metà XV sec.: la navata romanica viene ampliata verso settentrione arrivando così a raddoppiare la superficie della chiesa. La quota di camminamento viene innalzata di circa 50 cm e ricoperta da un nuovo pavimento cementizio. A diretto contatto con l'accesso settentrionale della cripta viene inserito un sepolcro privilegiato riservato al clero.
Epoche seguenti: due fasi di modifiche (post 1638 e post 1736); distruzione e sostituzione dopo un incendio (1878-1879, 1927). Responsabile del cantiere: D. Calderara, con la collaborazione di F. Ambrosini, M. Gandolfi, N. Quadri e F. Spadari. La supervisione è stata affidata al professor H.R. Sennhauser.
Datazione: archeologica.
Airolo TI, chiesa dei SS. Nazario e Celso
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Détail de la chronique
Commune
Airolo
Canton
TI
Lieu-dit
chiesa dei SS. Nazario e Celso
Coordonnées
E 2689790, N 1153775
Altitude
1174 m
Numéro de site cantonal
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Numéro d'intervention cantonal
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Nouveau site
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Prélèvements
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Analyses
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Date de la découverte
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Surface (m2)
400 m2
Date de début
01 février 1995
Date de fin
06 octobre 1995
Méthode de datation
archéologique
Année de publication
1996
Époques
Moyen Âge
Type de site
cultuel/religieux (édifice réligieux)
Type d'intervention
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Mobilier archéologique
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Os
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Matériel botanique
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